Vi è mai capitato di imbarcare acqua?
Vi è mai capitato alle 2 di notte, di svegliarvi a bordo della vostra barca a vela, in navigazione e poggiando i piedi per terra sentire bagnato? Credo che sia la cosa più brutta che voi possiate provare, sopratutto se siete in trasferimento o molto distanti dalla costa, che da un lato è un bene, ma in quei momenti avete poco tempo per pensarci… A me è capitato 3 volte.
Video molto interessante
Alcune tecniche per evitare o scongiurare l’affondamento della vostra barca.
Il bypass al motore tra presa a mare del motore con tubo in sentina
Davvero molto interessante, la parte del video, dove il ragazzo spiega in quale maniera abbia creato un bypass tra il motore e la sua pompa di scarico. In pratica lui che cosa fa: utilizza il motore come pompa per lo scarico a mare dell’acqua all’interno dello scafo che si potrebbe essere riempito causa falla.
Smonta, il tubo che proviene dalla presa a mare del motore per il carico dell’acqua salata e lo collega con un tubo, la cui estremità e posizionata sotto i paglioli ed usa il motore per aspirare fuori l’acqua della cabina. Interessante questo video anche perché fa vedere i tempi in cui il motore riesce a far fuoriuscire l’acqua dall’interno.
Mediamente in 2 minuti di motore accesso senza marcia inserita, in folle, riesce a far fuoriuscire tutta l’acqua sottocoperta. Il tempo dipende ovviamente dalla portata della pompa d’aspirazione dell’acqua salata di raffreddamento del motore che troverete indicata nei dati specifici del motore.
È davvero possibile riuscire a fare un bypass tra la presa a mare ed un tubo volante in sentina?
Anni fa imparai a farlo quando ero con l’acqua alle ginocchia durante un trasferimento di una barca a vela, nel mediterraneo, tra Savona in Italia ed Alghero in Sardegna, ch’è sempre territorio italiano. Mi svegliarono alle 2 di notte con l’acqua al ginocchio e capimmo subito di avere qualche tipo di falla a bordo. Cercammo di capire prima da dove veniva la falla, che non era identificabile in quel momento. Il mio mentore dell’epoca, mi spiegò come fare il bypass ed io lo feci per altro a motore caldo. Funzionò davvero bene e riuscimmo a salvare la barca e la nostra pellaccia, essendo di notte a 30 miglia dalla Corsica, sballottati dalle onde e dal vento di una forte burrasca.
Da dove veniva l’acqua?
L’acqua trafilava dalla guarnizione dell’oblò sotto vento. Durante la notte la barca sbandata dal vento di maestrale con molta onda dava la possibilità per pressione di far entrare l’acqua nella barca. L’acqua aveva dapprima riempito il pozzetto del frigorifero, annacquando di acqua salata il poco cibo che vi era dentro e poi colando da dietro la cucina aveva riempito prima la sentina ed dopo riempito la barca. La pompa di sentina si era bloccata. La cosa che ci stupì era la quantità di acqua che era entrata in quelle due ore di cambio guardia. Eravamo in due e non potevamo far altro che stare al timone, quindi non riuscimmo a controllare sotto coperta. D’altronde uno dei due doveva pur dormire. Mi ricordo ancora il mio mentore che mi scrollava urlandomi che c’era acqua in cabina ed io, ch’ero distrutto dalla timonata del mio turno non riuscivo a svegliarmi. Appena mi destai, mi resi conto della situazione e mi misi subito agli ordini del mio mentore che stando al timone mi urlava come fare. Gran bella scuola.
La lupa
Il bypass per aspirare l’acqua bypassando la presa a mare del motore in gergo marinaresco si chiama la lupa. Si realizza con un tubo che pesca in sentina. La lupa dovrebbe essere preparata precedentemente e dovrebbe essere anche estensibile oppure avere più prese nella sentina apribili. Ovviamente in fondo ai tubi ci devono essere dei filtri per evitare che entri qualcosa che possa bloccare il circolo di acqua nel motore. Fino a che il vostro motore principale è in funzione avete una possibilità di svuotare la barca in caso le elettropompe non funzionino. Inoltre bisogna addestrarsi ad usarla ed in navigazione preparare il vostro equipaggio a cosa sia, dove sia e come attivarla.
Farlo in navigazione a motore caldo
Realizzare un bypass in navigazione, di notte, al buio con delle luci da testa o tenendole in bocca, con l’acqua alla ginocchia in una situazione di emergenza non è facile, anzi tutt’altro. Bisogna saper bene quello che si fa e farlo anche velocemente e sperare di riuscire a staccare il rubo di aspirazione dalla presa a mare, perché spesso quel punto è ossidato. Quindi consiglio di tenere sempre un tubo di rispetto da usare in caso di emergenza almeno.
Altri consigli
Vi consigliano anche di portarvi dietro una pompa meccanica aggiuntiva per ovviare in altro modo.
Avere sempre una seconda pompa di sentina di rispetto già collegata ed una di rispetto da sostituire in caso di emergenza.
Ci sono anche dei palloni da poter gonfiare che possono mantenere la barca a pelo d’acqua per evitare di farla colare a picco.
Capisco che durante il trasferimento di una imbarcazioni alcune di queste cose non si possono avere, ma almeno identificare la presa a mare del motore e controllare lo stato del tubo non è male.
Sailing Nahoa
È un bel canale YouTube, realizzato da due ragazzi, Lei e Lui che girano da 5 anni a vela per il mondo.
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