Non siamo nella stessa barca, siamo nella stessa tempesta…!
Un même che mi ha fatto molto riflettere.
Molto odierno in questi tempi. Effettivamente non è mica vero che siamo tutti sulla stessa barca, ognuno di noi in questo momento pandemico, anche a pare mio, non è sulla stessa barca…
Se ci pensate bene siamo su barche molto differenti l’una dall’altra, ma stiamo affrontando la stessa tempesta. Tempesta che può essere associata, metaforicamente, a quella della pandemia del COVID-19, affrontata appunto con i propri mezzi, come se fossimo tutti su imbarcazioni o navi differenti. Magari qualcuno è assieme a moti altri marinai su di una portaerei o all’interno di un sottomarino, altri invece sono da soli su di un MINI in mezzo ad onde di 10 metri…
Non è facile per niente… purtroppo… Sarebbe quindi necessario dare aiuti mirati ai vari strati della popolazione, ma in che maniera?
Oppure, purtroppo, ognuno se la deve cavare da solo come succede spessi in mezzo al mare?
Forse noi velisti sappiamo bene, che quando si è in tempesta è inutile urlare al vento o lamentarsi, ma bisogna tentare di tenere la barra diritta e concentrarsi per non perdere la testa nello sballottamento della tempesta. Usare le poche forze che rimangono per non sprecarle, poiché bisogna usarle pochi minuti dopo e darsi una mano a vicenda. Mettersi alla cappa quando è inutile combattere con le onde e chiudersi dentro sperando solo che le onde non facciano ribaltare la barca spezzando l’albero o la chiglia.
Insomma io sono dell’idea che non siamo nella stessa barca, ma siamo nella stessa tempesta.
Fonti
https://www.sharethedignity.org.au