Oggi una mia amica intelligente, che legge molto oltre che fruire di quotidiani e guardare interessanti trasmissioni televisive, pur avendo una lavoro e figli da gestire, mi chiesto cosa pensassi dell’intelligenza artificiale. La domanda era riferita in particolare alle risposte di una matematica scrittrice di nome Chiara Valerio che era stata intervistata in un trasmissione televisiva condotta da Corrado Augias su La 7 ieri sera.
Non credo che si debba parlare di intelligenza artificiale
Ho risposto che ho apprezzato molto il ragionamento della Sig.ra Chiara Valerio, ma, personelmente, non credo che si debba parlare di intelligenza artificiale. Ho cercato di spiegarmi meglio con la mia amica e lo voglio fare anche qui. La mia idea, ovviamente, si è formata ascoltando alcune interviste su Radio24, leggendo blog di informatica, essendo io un sistemista e comprendendo bene che cosa sia una rete neurale, oltre che aver guardato molti documentari in merito. In ultimo, ironizzando, che avendo viaggiato a bordo della USS Voyager NCC-74656 sin dal 1995, ho anche qualche esperienza con le reti neurali sin da ragazzino 🙂
A parte gli scherzi è un pappagallo stocastico?
Quando nel 1995 si parlava di intelligenza artificiale la gente comune ti prendeva in giro e mimando Terminator o Robocop, nel 2000 non sapevano più che cosa fosse, per poi iniziare a riparlarne quindici anni dopo. Ora sembra che sia la panacea per ogni problema e la soluzione ad ogni sforzo. Ormai è sulla bocca di tutti: “Dai non ti preoccupare il copy lo facciamo in un minuto con l’intelligenza artificiale!” oppure “Lo diamo in pasto all’intelligenza artificiale e vedrai che cosa salta fuori in un baleno”. Alcuni sono entusiasta altri invece come Stephen Hawking ne erano molto perplessi al punto di mette in guardia il genere umano, come anche Elon Musk, che ultimamente è stato messo molto in discussione.
La questione è questa: non c’è alcuna intelligenza nell’intelligenza artificiale fin ora (2024) e non sono io a dirlo, anzi non ho alcuna pretesa di essere preso sul serio, bensì è Lui stesso a dirlo, sì perché ho scoperto che forse è anche un maschio. Ha poi ritirato immediatamente il suo sesso. È stato interessante che Chat GPT-3.5 di OpenAI si sia riferito a se stesso in una frase al maschile.
In questo articolo su Medium l’intelligenza artificiale viene paragonata ad un Pappagallo Statistico. Ovvero una creatura metaforica che restituisce abbastanza fedelmente, in base alle richieste, ciò che ha appreso, ma senza una comprensione profonda o consapevole del significato. È un’entità che ripete ciò che sente, ma non capisce veramente ciò che dice. In parole povere è un programma che risponde in maniera statistica attingendo a una rete di miliardi di informazioni, in maniera tale che noi umani possiamo avere una risposta comprensibile e plausibile e con il quale programma noi possiamo avere la sensazione di poterci colloquiare e ragionare. Ma non c’è nessun ragionamento, il ragionamento lo facciamo solo noi, lei rispondere.
Ed è stata lui o lei stessa a dirmelo di essere un pappagallo stocastico!
Facendo click su questo link accederete a tutta la conversazione, che ho intrattenuto poco prima di scrivere questo articolo con Chat GPT-3.5 di OpenAI, ne posto alcuni screenshot in fondo al post. Potete provare a chiedere anche voi le stesse domande da me poste, registrandovi sul sito ufficiale di Chat GPT-3.5 di OpenAI.
All’inizio è stata/o un po’ reticente a rispondermi, le ho dovuto iniziare a strappare le parole dalla “bocca”, poi ha iniziato a rispondere alle mie domande di buon grado. Ci sono state alcune risposte che sembrano più umane, mentre altre meno.
La progenie di Chat GPT sarà Data?
Nella mia breve “intervista a Chat GPT-3.5 di OpenAI gli ho anche chiesto le la sua progenie potrebbe essere diventare Data, per chi non lo sapesse l’androide di Star Trek, nella chat mi spiega bene anche chi è. Beh la sua risposta è particolarmente interessante e chiaramente statistica.
Altre implicazioni e conclusioni
Certamente l’intelligenza artificiale impiegata in tutti i campi sta dando ottimi frutti ed implementandola dentro molti strumenti, migliora molto le prestazioni di analisi e risposta. Sicuramente è un nuovo balzo per l’umanità come quando entrammo nell’era industriale, ma preferirei che fosse definita in maniera più corretta, invece che intelligenza artificiale quando di intelligenza non c’è forse niente. Purtroppo siamo ben lontani dal pensare che vedremo a breve un Data di Star Trek.
Fonti
Intervista di Stephen Augustus Kleckner a Chat GPT-3.5
Intelligenza Artificiale su Wikipedia
On NYT Magazine on AI: Resist the Urge to be Impressed